Durante il weekend appena trascorso il dojo ha partecipato alla terza edizione del trofeo Ikigai tenutosi a Nome (TO) a cura di Pascal Livolsi e della Do Academy di Torino.
La giornata di sabato è stata di seminario, con enfasi sull'energia interiore e sul modo corretto di eseguire le tecniche, ed è terminata con un brindisi collettivo e la presentazione di un dono, uno iaito, al maestro Livolsi.
Nella giornata di domenica si è tenuta la gara amichevole a squadre, a cui il maestro Mellone ha partecipato come arbitro; è stata invece la prima gara per Paulo, Karen ed Elia, e l'esperienza è risultata sicuramente formativa indipendentemente dal risultato ottenuto, nell'osservare altri praticanti, toccare con mano le regole relative alla partecipazione e svolgimento di una gara e gestire le proprie emozioni di fronte a nuovi avversari.
Sempre nella giornata di Domenica i praticanti di Iaido del dojo, Lorenzo, Franco, Ivan, Massimo, Matthias e Aurora, hanno invece preso parte ad un allenamento della nazionale e stage arbitrale presso Novarello, dove hanno potuto confrontare il proprio modo di praticare e metterlo alla prova in una simulazione di gara, oltre che provare anche l'esperienza dall'altra parte nelle vesti di arbitro.
Di seguito alcuni pensieri dei vari membri del dojo impegnati durante il weekend, e alcune foto dell'evento.
L'esperienza del trofeo Ikigai e della gara amichevole è stata senza dubbio di grande impatto.
Il fatto di partecipare ad una amichevole come prima gara mi ha sicuramente aiutato a non avere troppa pressione e aspettative riguardo al risultato, quanto semplicemente a vivere l'esperienza.
C'erano moltissimi partecipanti, e anche solo osservando la pratica degli altri, il mitori-geiko di cui ha parlato anche il maestro Livolsi, ho appreso molto.
È stato molto interessante osservare e praticare per la prima volta con kendoka che praticano nito-ryu ad esempio, ma anche osservare diversi praticanti di Jodan.
Pur non avendo portato a casa nessun risultato, sento di aver comunque appreso molto da questa esperienza!
Ho partecipato all'allenamento della Nazionale di Iaido svolto in concomitanza con lo stage arbitrale. É stata un esperienza molto costruttiva in quanto si é lavorato molto sui chakuganten ma con un metodo didattico alquanto leggero, forse dovuto alla giovane età di chi ha diretto l'allenamento. Nel pomeriggio in concomitanza con gli esercizi sui kata presi in esame si sono svolte delle "simulazioni di gare" dove non solo si permetteva ai partecipanti degli stage arbitrali di fare pratica, ma anche ai novizi delle competizioni di Iaido di provare un minimo della tensione di una gara e dopo quest'esperienza ritengo che saltuariamente ogni Iaidoka dovrebbe partecipare ad una competizione, anche solo in via propedeutica agli esami per il passaggio di grado, in quanto ritengo che la pressione psicologica e le sensazioni che si provano durante una gara siano le medesime durante un esame. Un'ottima esperienza che mi spinge a migliorarmi ulteriormente.
Partecipare con il nostro Dojo al seminario e competere formando una squadra è stato ciò che mi ha toccato maggiormente il cuore.
Chiudendo gli occhi ho davanti a me due immagini molto forti, una, di sabato, è quella di tutti noi durante il viaggio di andata a Torino nel furgone di Serafino, avvolti da un’energia bellissima e tanta allegria.
La seconda immagine, di domenica, è particolare e si protrae in uno spazio quasi senza tempo, siamo noi tre, la nostra piccola squadra che si concentra e richiama la tecnica seguendo uno sguardo determinato del nostro Maestro, questo prima di competere e poi durante tutti e tre gli incontri. Ricordo l’attenzione particolare del nostro terzo della squadra, Elia, che - come previsto dal regolamento ancora senza Men - si prende cura dei nostri Men-Imu.. che siano ben piatti sul Men..può sembrare una banalità ma per me è molto toccante.
Nella competizione c’era un fortissimo senso di poter e volere rappresentare il nostro Dojo. La spontaneità di Paulo, il nostro primo della squadra, è stat brillante – una grande scuola di
semplicità.
Ringrazio tanto per l’opportunità della competizione e ringrazio anche l’evidenza dei fatti: sono indietreggiata. Come sulla superficie dell’acqua vedo un sincero riaffiorare dei punti su cui voglio migliorare me stessa.
Ringrazio tutti, ma in particolare ringrazio lo spirito della nostra scuola di valori trasmessa dal nostro insegnante Serafino Mellone... come lui spesso dice: il nostro ultimo errore è il nostro miglior insegnante.
Alla prossima, gambatte
Karen Diemberger
Commenti recenti